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venerdì 1 settembre 2017

1 Settembre 1977 - Il primo esame



Una data che difficilmente cancellerò dai miei ricordi. Esattamente 40 anni fa, all'età di 16 anni, iniziavo la mia vita lavorativa 'con responsabilità', ovvero dovevo essere io il responsabile di ciò che andava fatto e che facevo, ...non ero più l'aiutante di qualcuno. Fino ad allora avevo svolto (come molti altri miei compagni nati negli anni '60 da famiglie di origini modeste) lavoretti vari, concentrati nella stagione estiva (aiuto fioraio, aiuto imbianchino, aiuto barbiere,...), insomma quei lavoretti che consentivano di avere quattro spicci per comperare un gelato piuttosto che una gassosa, da condividere, necessariamente, con gli altri.
Nel frattempo, da un paio di anni, nelle altre stagioni, avevo iniziato ad aiutare l'operatore cinematografico del Cinema Parrocchiale San Girolamo a Perugia (oggi Zenith). Come tutti in quegli anni, amavo molto il cinema, i film (la TV aveva in programmazione un solo film a settimana se andava bene) così come altrettanto molto vuote erano le mie tasche. La soluzione di andare a trovare e ad aiutare l'Operatore (forse gli facevo pena visto che, quando non avevo soldi per pagarmi il biglietto, stavo lì fuori dalla tenda rossa della platea ad aspettare i miei amichetti che uscivano) mi consentiva, prima di tutto, di vedere il film gratis, ma anche di vedere e vivere il mondo magico che stava dietro le due feritoie che si vedono dalla platea: la cabina di proiezione ed il rumoroso, infuocato, enorme proiettore FEDI a elettrodi ramati (volgarmente detti 'carboni') che emanavano luce grazie al principio dell'arco voltaico riflesso in uno specchio concavo. Così, oltre a stare attento ai 'carboni' che si dovevano mantenere sempre ad una determinata distanza al fine di produrre l'illuminazione ottimale, cominciai anche a toccare e lavorare la pellicola, 'montare un film' (arrivava in parti volgarmente dette 'pizze' ed andava assemblato seguendo determinate regole ben precise, questo era 'il montaggio', e non potevi sbagliare altrimenti ...erano guai, ma soprattutto fischi interminabili dalla sala), controllare sprizzi, giunte, fuori-quadro, ...e quanto altro. Le pellicole allora erano praticamente disastrate (i film non ci arrivavano in prima visione quindi con pellicole nuove) a causa delle svariate volte che erano state utilizzate e dei trasporti che avevano subito. Acquisii molte nozioni e molta esperienza in questa sorta di apprendistato amichevole, al punto che, quando Mario, l'Operatore in carica, dovette smettere, il prete (Don Martino ancora vivo tra l'altro) mi chiese se me la fossi sentita di lavorare io al suo posto, il compenso era misero (anzi miserissimo), niente contributi, ... ma chi se ne fregava? Non ebbi il minimo dubbio, anche se il 20 settembre sarebbe iniziata di nuovo la scuola (dovevo frequentare il 4° superiore), con gli orari ci sarei rientrato alla grande, ma anche con grande sacrificio per la mia età; poi c'erano sempre i lunedì ed i mercoledì liberi in quanto il cinema era chiuso. Quel giovedì 1 settembre 1977 era la riapertura del Cinema dopo la pausa estiva, in programmazione c'era un film western (manco a dirlo!) "Sartana nella valle degli avvoltoi" ed io, per la prima volta, dovevo fare in modo che la proiezione avvenisse nel migliore dei modi. Quella parola 'avvoltoi' sembrava un monito. Gli esami che ho dovuto sostenere dopo, nella mia vita, non sono stati nulla rispetto a quello di quel giorno. Non dormii tutta la notte per l'agitazione, iniziai la mattina a montare il film, ricontrollandolo numerose volte. Praticamente 'mi cagavo sotto'. Immaginavo che sarei stato sommerso di fischi al primo fuori-quadro, alla prima rottura della pellicola, al primo imbrunimento della luce, ...insomma al primo malfunzionamento spesso non dovuto a tua incapacità ma a problemi oggettivi legati alla pellicola (un film di due ore ha una pellicola lunga circa tre kilometri!), e che i fischi sarebbero continuati fintanto che la proiezione non fosse ripresa. Lavoro ingrato questo! Nessuno spettatore si rendeva conto che c'era qualcuno che gli faceva vedere il film fintanto che non succedeva qualcosa per fischiargli contro. Sapevo di essere da solo, nessuno poteva aiutarmi, ce la dovevo fare! ... E ce l'ho fatta! Due/tre fuori-quadro in tutto prontamente ristabiliti (neppure il tempo di fischiare gli ho lasciato!) e corretti dopo la prima proiezione! Alle 00,40 sono uscito dalla cabina che ero 'vuoto, la testa sembrava sconnessa al resto del mondo, ma felice! Si ero felice come uno scalatore che conquista una vetta. Non mi sono mai più sentito felice come quella notte (non me ne vogliano le mie ex fidanzate). Non ero felice per il lavoro appena iniziato e per l'eventuale guadagno, avevo superato il mio primo esame importante, il primo esame della vita.
Questo lavoro l'ho continuato per diversi anni, ed in diversi cinema di Perugia e Provincia, ho potuto proseguire gli studi superiori e universitari, ho sacrificato molto ma ho raccolto anche molto. Soprattutto sono ancora vivo. Oggi non si proietta più con la pellicola. Il digitale fa si che con una chiavettina USB ed un codice il film va da solo. Niente di male, aspettiamo il prossimo esame.